
Avvicinare la campagna alla città con una piccola scelta, possibile per tutti.
Vivere la natura non solo come parco-museo ma abitata (anche) da umani rispettosi e attenti alle proprie radici quanto al proprio presente e futuro.
Il coltivar(si), finalmente: anche per chi ha sempre creduto di non poterselo permettere.
L’attenzione crescente e giusta per ciò che mangiamo, per ciò che diamo ai nostri figli, per il biologico (e le sue mode), la ricerca di un’alimentazione il più possibile in armonia con la natura, stanno divenendo dei veri e propri atout: proprio a cominciare da chi vive in città e coltiva la consapevolezza che un agire differente è non solo possibile ma necessario, anche nelle proprie scelte quotidiane di cittadino-consumatore.
Il Giardino di Proserpina: spazio aperto e a disposizione quindi, non un lusso per i pochi che dispongono di seconde case, terreni e – magari – persone addette a curarli.
Un nuovo settore, dal grande futuro.
Osserviamo l’inesauribile interesse per il bio, il ritorno consapevole alla natura e alla tradizione, per il cittadino. Un’unione virtuosa con il tech non è solo possibile: è necessaria.
Ed è già qui!
Ci auguriamo invece di poter rappresentare gli apripista di un’idea virtuosa, di un imprenditorialità diffusa e orizzontale nel nostro bel Paese che tanto deve alla cultura e alle tradizioni agricole e armoniche con la natura.
Che la nostra idea divenga virale e contribuisca a innervare di una trama nuova e feconda l’interazione/integrazione fra città e campagna, fra l’agro e l’urbe.
L’agricolo diffuso è un settore nuovo in Italia: siamo orgogliosi di essere tra i primi ad aver avuto questa intuizione.
Se il nostro Paese ha nell’agricoltura un importante comparto produttivo, coltivare il proprio orto è limitato esclusivamente a chi risiede in zone rurali.
Abbiamo l’ambizione di diffondere la buona pratica dell’agricoltura realmente biologica e sostenibile verso tutti: per la famiglia, per sé, per il proprio ristorante e i suoi ospiti, per le scuole.
Intercettiamo il crescente interesse per il ritorno alla natura, per il mangiare sano, per le pratiche che avvicinano alla natura noi e i nostri figli, attraverso la modernità, le abitudini digitali , virtuali e “smart”, in qualche modo orientandone gli strumenti verso una delle cose più concrete che ci siano, la terra: amarla e coltivarla.
Per realizzare questa nostra ambizione, usufruiamo del supporto di varie infrastrutture: non sempre tipiche delle zone rurali e agricole.
Ciò tornerà utile tanto a quanti seguiranno la nostra strada e agli utenti dell’agricoltura diffusa, quanto alle aziende tecnologiche che colgano in questo nascente settore un’opportunità di visibilità, comunicazione e sviluppo.